Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Ogni anno, il 20 novembre, in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il trattato diffonde princìpi importanti come il rispetto dell’identità del bambino, della sua privacy e della sua dignità indicando gli strumenti per tutelarli attraverso il lavoro dell’UNICEF e vincolando i 194 Stati che l’hanno ratificato a rispettarli.
A distanza di anni, nonostante il grande consenso sull’importanza dei diritti dei più piccoli ancora oggi molti bambini e adolescenti sono vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza. In molti Paesi i diritti dell’infanzia sono ancora negati e tantissimi muoiono di fame e soffrono di malnutrizione.

In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza abbiamo voluto ricordare l’impegno e la passione dell’associazione dei Nutrizionisti senza Frontiere che si occupa dei diritti dei più piccoli, in particolare del diritto alla nutrizione e della lotta alla malnutrizione.

Segue l’intervista a Veronica Madonna, presidente dell’associazione Nutrizionisti senza Frontiere.

1) Come nasce l’associazione e quali sono i suoi obiettivi a livello nazionale e internazionale?

L’associazione è nata da un viaggio ad Iringa, in Tanzania, dove siamo stati nel 2012 come volontari dell’associazione l’Africa Chiama di Fano. Siamo partiti con l’idea di aiutare i cooperanti locali a gestire meglio le emergenze di tipo nutrizionale e con l’intento di revisionare i menu del piccolo centro nutrizionale Kipepeo per una migliore riabilitazione dei bambini accolti ed invece siamo tornati con una grande esperienza nel cuore e un ambiziosissimo progetto in mente. Ci sono voluti poi 2 anni per riuscire a rendere concreto questo sogno: siamo infatti attivi da Ottobre 2014

2) Oggi, in molti Paesi del mondo si registrano livelli di fame allarmanti con milioni di persone cronicamente denutrite. Come si combatte la lotta alla malnutrizione?

Viviamo in una realtà di assurde contraddizioni: nel nord del mondo l’industrializzazione ed il “benessere” portano ad enormi sprechi di cibo (1/3 del cibo prodotto in Europa a scopo alimentare viene sprecato), a sovrappeso, obesità e malattie cronico degenerative. Solo in Italia 1/3 dei bambini è in sovrappeso e necessita di un’alimentazione più adeguata a ridurre l’eccesso ponderale. Di contro nei paesi in via di sviluppo 1/3 dei bambini non ha accesso a risorse alimentari ed idriche adeguate in qualità e quantità e di conseguenza muore di stenti e di malattie legate alla malnutrizione ed alla iponutrizione. Sono veramente poche le condizioni in cui la denutrizione uccide in maniera diretta: nell’assoluta preponderanza dei casi la malnutrizione colpisce lentamente e silenziosamente rallentando lo sviluppo fisico e intellettivo del bambino, provocando ritardi permanenti e infine erodendo la capacità dell’organismo di reagire con successo alle infezioni e alle malattie. Trattare la malnutrizione significa quindi salvaguardare la salute e la vita dei bambini.

Per combattere la malnutrizione è necessario innanzitutto sensibilizzare i paesi industrializzati ad un’alimentazione più sana, solidale e consapevole: ad oggi l’enorme consumo di latte e carne rossa dei paesi ricchi porta ad uno spropositato impiego di acqua e coltivazioni cerealicole che potrebbero essere destinate alle popolazioni dei PVS invece che alle mandrie.

Secondo poi è importante insegnare alle mamme del continente nero e del sud America che non bastano riso, mais e verdure per la crescita di un bambino: è necessario far comprendere loro i principi nutrizionali di cui un bambino ha bisogno per crescere ed aiutarle a contestualizzare l’insegnamento in base alle loro disponibilità economiche.

Altrettanto importante è l’educazione alimentare nelle scuole: insegnare ai bambini nel sud del mondo significa prevenire la malnutrizione nelle generazioni future.

Infine formare ostetriche, nutrizionisti, medici, futuri nutrizionisti e futuri medici sulla necessità di applicare scrupolosamente le norme igienico sanitarie, sull’importanza della dieta equilibrata e varia perché possano divulgare queste informazioni ed infine formarli circa la riabilitazione di un bambino che presenta malnutrizione nel tentativo di un totale recupero.

3) Il tema della nutrizione è molto importante nei paesi in via di sviluppo. Che cosa ne pensa della cosiddetta “fame nascosta” e quali sono le sue conseguenze?

La fame nascosta è una forma di malnutrizione dovuta a carenza di micronutrienti che colpisce due miliardi di persone in tutto il mondo. Questa subdola forma di iponutrizione subentra nel caso in cui la dieta non sia sufficientemente varia e non fornisca vitamine e sali minerali adeguati in qualità e quantità. Nei paesi in via di sviluppo dove le diete tendono ad essere estremamente monotone il rischio di tale forma di malnutrizione è quindi elevato.  Alla pari della malnutrizione calorica o proteico energetica le conseguenze possono essere purtroppo molto gravi, soprattutto per la salute di un bambino.

scritto da Staff Percorsidipace

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