Hasta pronto Guatemala, hasta pronto mis niños! di Veronica Madonna

Hasta pronto Guatemala, hasta pronto mis niños!

Veronica Madonna

Quando l’aereo è decollato, ho realizzato che stavo per farlo un’altra volta… stavo per provare a donare di nuovo un pochino di me stessa, rimettendomi in gioco, ignorando le mie paure, pronta ad adattarmi, accogliere, ascoltare, piangere, sorridere…e questa volta la meta non era la mia tanto amata Africa, con i suoi colori e le sue meravigliose contraddizioni, ma il centro America.

“Buona esperienza” avevo augurato alla mia compagna di avventura Michela, avvezza a quel lungo viaggio, perché già stata altre volte in Guatemala. Nel suo sguardo leggevo tutta la contentezza e l’impazienza di arrivare e questo mi faceva ben sperare che quella veramente sarebbe stata una splendida esperienza. E così è stato, anzi molto di più!

Circa diciotto ore interminabili di viaggio, per atterrare in una città estremamente caotica, ma il primo caloroso abbraccio di Andrea, missionario laico, fondatore della Ciudad De La Felicidad, che ci attendeva all’aeroporto, ha smorzato la fatica. Poi in macchina, per altre 6 ore, per raggiungere la nostra casa, la Ciudad De La Felicidad di Equipulas.

Erano le 21.30 e i bimbi erano tutti svegli ad attenderci. Indimenticabile l’emozione di vedere le loro manine sbattere sui finestrini, rincorrendo la nostra macchina, mentre percorreva il vialetto di casa. Le sorelle della congregazione intonavano canti di benvenuto. Tanti abbracci strettissimi, in un’accoglienza che mi ha fatta sentire molto più che a casa.

Tre settimane intense e non prive di difficoltà: a partire dalla lingua, che ho piano piano cercato di apprendere alla meglio, all’acqua che spesso in casa non c’era, impedendoci non solo di lavare il bucato e di farci una doccia, ma anche di cucinare e di tirare lo scarico del bagno, fino al caldo torrido e a volte insopportabile, alle situazioni estreme che preferiresti non vedere e alla sofferenza dei bambini che vorresti annullare in un secondo.

D’altra parte fermarsi ad assaporare il senso della vita, tornare all’essenza, vivere la felicità, imparare a dare ad ogni cosa il giusto peso… questi gli insegnamenti che ho messo in valigia e che ho portato a casa insieme a me al mio ritorno.

Nei piccoli gesti ho ritrovato la gioia di aiutare: anche questa volta senza aver fatto nulla, se non accogliere, ascoltare e cercare una soluzione, insieme a chi come me aveva a cuore una vita…

nutrizionisti-senza-frontiere-veronica-testimonianza-guatemala-malnutrizione-infantile-progettoe ora che ho prenotato nuovamente il volo per tornare in Guatemala sono felice ed emozionata molto più della prima volta, perché ogni giorno ripenso ai “miei” bimbi… quelli che ho abbracciato, fatto ridere e giocare, quelli che ho pesato e misurato, quelli che non mi riconosceranno e quelli che aspettano il mio ritorno. Inoltre vivrò questo viaggio con la consapevolezza di vedere realizzato un piccolo grande sogno: il nostro primo centro di ricovero per bambini che soffrono di malnutrizione. Vorrei vederlo vuoto al mio arrivo e vorrei saperlo sempre così, ma conoscendo la situazione dei villaggi di montagna limitrofi ad Esquipulas so che probabilmente i cinque posti letto che abbiamo previsto non basteranno…

Se non potrà essere vuoto spero almeno che sarà sempre pieno di umanità e di sorrisi, di bimbi che riusciranno sempre a farcela grazie ai medici, alle infermiere e ai nostri nutrizionisti che li accoglieranno e li seguiranno fino alla guarigione e al loro ritorno a casa.

Grazie alla mia compagna di viaggio, ad Andrea, a Madre Silvia e a tutti coloro che hanno reso questa esperienza unica e speciale.

Aprile 2016
Esquipulas – Guatemala
 

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