É stata la mia prima esperienza in campo di malnutrizione in un PVS, sembra assurdo come ancora oggi esistano determinate realtà di povertà, mancata educazione e igiene.
Ci sono state molte situazioni assurde che mi hanno lasciato un senso di rabbia e di impotenza che ancora oggi percepisco, come ad esempio la non volontà di vaccinare un bimbo o di non volerlo portare al CRN .
Ciò che ho appreso è che è molto importante capire la situazione, osservare e analizzare il contesto, le loro abitudini in modo da poter adattare le nostre alle loro. Questo è servito molto nel rapporto con le mamme, non serve a nulla arrivare e stravolgere la loro vita in quanto non capiranno mai determinate cose che per noi sono ovvie. Non bisogna mai dare niente per scontato ma bisogna avere la pazienza e la voglia di trovare la giusta via di comunicazione e di fiducia reciproca ; una volta trovate è stato tutto più facile.
L’esperienza al CRN è stata forte, il veder migliorare un bimbo grazie al tuo intervento seppur minimo ti fa capire quanto basta poco per contribuire nel tuo piccolo a rendere il mondo migliore.
Ricordo ancora come fosse ieri il giorno in cui Emili, la nostra prima piccola grande vittoria, ha smesso di piangere ed ha iniziato a mangiare, avevamo gli occhi che ci brillavano come se fossimo davanti ad una delle sette meraviglie del mondo.
In tutto questo percorso al mio fianco ci sono sempre stati Massimo e Erika, che ringrazio di cuore per aver reso questa esperienza ancora più speciale, senza il loro abbraccio quotidiano non sarebbe stata la stessa cosa.
Torno a casa con il cuore pieno. Alla fine son stati loro a donare a me più di quanto immaginassi, solo ora mi accorgo che quello che si può fare per il prossimo non è mai abbastanza.
Chiudo gli occhi e sono ancora alla Ciudad de la Felicidad, la mia piccola isola felice.
Vaaa pues!