Nutrirsi di Essenza
Elisa Seghetti
Cari amici, con gioia colgo la possibilità di scrivere la mia breve testimonianza sul periodo che, se pur breve, è stato così intenso e prezioso da essere un concentrato di doni per la mia vita e il mio lavoro.
Da piccola ho sempre desiderato essere “medico senza frontiere” e da nutrizionista, non potevo non cogliere questa possibilità di essere “senza frontiere”
Cosa mi ha spinto a cercare e a propormi per questa esperienza? Il desiderio di vivere l’essenza del mio lavoro che troppo spesso, nella quotidianità, rischia di essere fagocitato dall’abitudine e soffocato dal torpore di accontentarsi del fare ciò che è necessario senza osare per ideali più grandi; scoprirne la potenzialità e la bellezza e andare al vero nutrimento del nostro lavoro: il servizio nell’aiutare ad aiutarsi.
Mi ha stupito la grandissima disponibilità e condivisione gratuita di tutte le conoscenze lavorative del personale sanitario del posto.
Mi dava ogni giorno la carica il sorriso e l’abbraccio dei bambini della Ciudad de la Felicidad.
A loro bastava il nostro “esserci”.
Mi ha fatto sentire aspettata e accolta con gioia Madre Silvia, l’hermano Andrea e tutta la congregazione di Marta e Maria con la condivisione di tanti momenti di festa.
Mi ha lasciato in silenzio la miseria delle donne di un’aldea poverissima, una delle più povere: occhi che narravano storie di violenza familiare, di dolore nel sapere di non poter dare altra vita per i figli, rassegnati a vivere sempre lo stesso film.
Mi ha fatto piangere l’impotenza nel vedere un bimbo di 6 mesi morire per disidratazione, dopo aver tentato tutto il possibile con le infermiere: tre ore di viaggio sulle strade dissestate di montagna, mentre ci alternavamo a tenere fuori dal finestrino la sacca della flebo che ancorava alla vita quel bimbo, per portarlo all’ospedale più vicino.
Mi ha dato tanto entusiasmo la collaborazione di diverse associazioni per l’inizio e lo sviluppo del progetto di implementazione agricola e nutrizionale “3S” che abbiamo visto concretizzarsi prima della nostra partenza.
In tutto questo è stata fondamentale e prezioso il sostegno, la condivisione e l’incoraggiamento di Carmen. Non essere soli in queste esperienze è una marcia in più, anzi, a mio parere, è necessario per rendere al meglio il tuo essere “volontario senza frontiere”.
Ringrazio il Signore per avermi dato la possibilità di realizzare il mio sogno attraverso Nutrizionisti senza frontiere e le persone che ho avuto il dono di incontrare.
A chi ha nel cuore di partire auguro che l’entusiasmo superi l’ostacolo della paura e che possa sperimentare la gioia di “nutrirsi di essenza”.
Grazie
Agosto 2016
Esquipulas – Guatemala