QUE LE VAYA BIEN!

Danilo Caporaletti - Gennaio – Marzo 2017

Que le vaya bien: una frase che mi ha subito colpito, e che riassume lo spirito delle persone che ho avuto la fortuna di conoscere durante questa esperienza in Guatemala.

Arrivati a Città del Guatemala, io e la mia compagna Elena abbiamo trovato ad accoglierci Madre Silvia, con tutta la sua energia e con una risata contagiosa, che ci hanno aiutato ad affrontare il viaggio di circa 6 ore (dopo 20 di volo) con un pulmino non proprio comodo. Siamo arrivati alla Ciudad de la Felicidad di notte, per cui solamente la mattina successiva, un po’ stravolti dal fuso orario, abbiamo potuto ammirare la bellezza di questo luogo: amore a prima vista!

Dopo il primo giorno di ambientazione, mi sono subito immerso nel lavoro che mi aspettava al CRN (Centro di Recupero Nutrizionale): basandomi sul piano nutrizionale deciso in collaborazione con il Centro de Salud, dovevo occuparmi di controllare la messa in pratica delle raccomandazioni nutrizionali, dialogando con la giovane cocinera (Jessica), la suora responsabile del centro (Margarita) e le mamme dei bimbi e bimbe ricoverati. Inoltre bisognava fare regolarmente la spesa per il menu programmato, quindi almeno due volte a settimana si andava a Esquipulas: tipicamente l’andata si faceva a piedi, passeggiando attraverso la baraccopoli situata al di fuori della Ciudad de la Felicidad, mentre il rientro rigorosamente con il tuctuc (moto-taxi). Altro compito importante è stato insegnare le norme di igiene, sia in cucina che nella gestione dei bimbi. Grazie alle indicazioni ricevute da Madre Silvia e dall’hermano Andrea, ho capito che il modo migliore per poter raggiungere gli obiettivi, era quello di fare le cose con calma e gentilezza, passando molto tempo ad ascoltare e osservare, cercando di comprendere le abitudini di una popolazione molto diversa da noi. Dopo qualche difficoltà iniziale, con situazioni che non facevano sperare a miglioramenti, sono arrivate le prime conquiste: un aumento di fiducia e collaborazione, maggior dialogo e comprensione con le mamme, la suora responsabile, i medici e la cuoca; in particolare con quest’ultima si è creato un buon rapporto, le ho dato alcuni consigli di ricette, con qualche dimostrazione pratica.

Parallelamente al lavoro al CRN, ho avuto la fortuna di poter visitare, insieme al personale del Centro de Salud, alcuni villaggi (aldee) durante i monitoraggi dello stato nutrizionale dei bimbi da 0 a 5 anni: un’esperienza fondamentale per comprendere al meglio lo stile di vita della popolazione più povera, in cui si concentra la maggior parte dei casi di malnutrizione. Conoscere queste realtà mi ha permesso, inoltre, di interagire meglio con le mamme presenti al CRN, provenienti proprio da questi villaggi.

Per ultimo vorrei parlare dell’aspetto emozionale: inizialmente ho cercato di mantenere un certo distacco con le bimbe e i bimbi, in particolare con Nely, una bimba del CRN di 3 anni, che già dai primi giorni mi chiamava “pape”. Pensavo fosse il comportamento migliore per non creare false illusioni. Poi ho chiesto consiglio alle suore della Ciudad de la Felicidad, abituate a queste situazioni e fortunatamente mi hanno detto che la cosa migliore da fare era quella di dare tutto l’amore che volevo e potevo ai bimbi… Non me lo sono fatto ripetere due volte! Da quel momento ho iniziato a vivere questa esperienza ancor più pienamente, cercando di “dare” tutto me stesso: inutile dire che alla fine è stato molto di più ciò che ho ricevuto rispetto a quello che ho dato.

La presenza di Elena al CRN è stata fondamentale: accudire i bimbi e aiutare le mamme e infermiere, mi ha consentito di dedicarmi pienamente, soprattutto i primi giorni, all’attività di nutrizionista.

L’attività di volontariato mi ha insegnato molto, non solo dal punto di vista professionale, ma anche ad affrontare la vita diversamente, apprezzando ciò che si ha e vivendo di più il presente.

Ringrazio Nutrizionisti Senza Frontiere per avermi dato questa opportunità, con la speranza di tornare quanto prima alla Ciudad de la Felicidad e dare un nuovo contributo al progetto Alegria!

Danilo

Gennaio – Marzo 2017

Top