UN ARCOBALENO NEL CUORE

Elanor Giardina Papa

Quando ho deciso di partire per lo Zambia ero entusiasta e allo stesso tempo spaventata da questa avventura, dall’idea di partire sola per un posto completamente diverso e nuovo e con la consapevolezza che avrei visto e affrontato situazioni difficili. Nonostante questo la voglia di realizzare un progetto a cui pensavo da tempo ha avuto la meglio.

In aeroporto continuavo a chiedermi preoccupata cosa avrei trovato atterrata a Ndola, ed è stata un’immensa sorpresa. Ho trovato un’Africa diversa da quella che avevo conosciuto, per ambienti, lingua e cultura, ma l’accoglienza e il calore ricevuti fin da subito hanno scacciato le ansie e il mondo variegato di persone della comunità Papa Giovanni XXIII e tutti coloro che fanno vivere il progetto Rainbow mi ha incantata.

Ho scoperto un progetto bellissimo, fatto di tante attività a supporto delle persone più svantaggiate e a rischio, a partire dai centri nutrizionali per arrivare al supporto agricolo e al micro credito.

Ho compreso l’importanza che ha coinvolgere attivamente la popolazione e lavorare insieme per affrontare le difficoltà a cui la povertà ti pone di fronte e ho potuto vedere come l’educazione sia uno strumento potentissimo non solo nella lotta contro la fame e la malnutrizione ma anche come opportunità di riscatto.

Ogni volta che arrivavo ad uno dei centri nutrizionali, rimanevo stupita della gentilezza con cui venivo accolta e con la quale gli operatori e i volontari mi spiegassero e mi mostrassero le loro attività.

In quelle giornate ci sono stati tanti momenti allegri, come i bimbi incuriositi e sorridenti che giocavano con me, l’armonia dei canti che accompagnavano le attività educative di gruppo e i momenti della pappa con il porridge fortificato, ma non sono mancati i momenti difficili, in cui mi sono sentita impotente di fronte alla sofferenza e incapace di comprendere certi comportamenti, rendendomi conto di quanto sia difficile smettere di vedere il mondo con i nostri occhi per provare a vederlo con quelli degli altri.

Al momento di tornare sono partita con le lacrime agli occhi all’idea di lasciare quel mondo che avevo a stento cominciato a conoscere, con la certezza che sarei tornata lasciando lì un pezzo di cuore e con la consapevolezza che di fronte alla mia fortuna per questa bellissima esperienza e per la vita che ho, è un dovere cercare di fare, nel mio piccolo, qualcosa per gli altri.

Sentendo già la tua mancanza caro Zambia, mi perdo nel ricordo del tuo calore e nei sorrisi della tua gente.

Elanor Giardina Papa

Ndola – Zambia 

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